giovedì 20 settembre 2012

Viaggio di Ritorno - Claudio Lolli







La tristezza incredibile 
di un viaggio di ritorno
dalla vita alla morte 
in meno di un giorno.
La tristezza incredibile 

di un treno che mi porta via
al mio fondo di mare
alla mia osteria
la mia ancora al collo 
che comincia a pesare
mano mano che il giorno 
mi aiuta a ritornare.

La tristezza incredibile 

di questa mattina
questa nebbia assurda
morbida e feroce
questa nebbia cretina 
che nasconde la tua voce
le canzoni cantate
i gesti della tua mano
che nasconde la collina
che nasconde Torino
e ogni cosa viva tranne 
quel lampione inumano.

Cosa c'è che può vincere

che può ricacciare indietro
la tristezza incredibile 
di un viaggio di ritorno
non certo la risata
la storia raccontata
per pietà o per noia
non certo la saggezza
il pensare e ragionare 
che non si perde niente
che puoi ricominciare
che niente va a morire.

E invece dopo ogni esperienza

ogni fuoco ogni avventura
c'è la triste partenza
ritorno che fa paura. 
E invece dopo ogni sogno
ogni dolce speranza
c'è un viaggio di ritorno
la porta di una stanza, 
che apre cose già viste
cose morte di rabbia. 
Le passate conquiste
i buchi nella sabbia
e le campagne che avevi 
all'andata guardato
come promesse sicure
grano già seminato
si trasformano adesso 
in un paese selvaggio
dove dei lupi felici 
sbranano il tuo coraggio
che rimane a brandelli
sulle cime smarrite
gli alberi solitari 
come le nostre vite.

La tristezza incredibile 

di questa nebbia cretina
che avvolge questa povera 
alba cittadina
di una voglia di piangere 
forte come una fame
come voglia di un pane 
che non si è avuto mai
di un lampione che resta 
in un occhio grigio
di una città che dorme 
mentre tu te ne vai.

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