Entrai in un ristorante
perché avevo fame.
Entrai per fame
e per una finestra
e una donna mi mostrò un'altra finestra.
Il suo nome era Anna
e io andai dove mi avevano detto
proprio come, proprio come
ho fatto l'amore con te l'altra notte.
Come ho fatto l'amore con te l'altra notte.
Come ho fatto l'amore con te l'altra notte.
Ma aspettando trovai un orecchio nell'orecchio
e chiamai l'uomo e dissi "hei hei hei!
Portati via questa roba,
questa roba portati via!".
E lui se ne andò dal locale
con la ragazza che avevo visto per me quella notte,
con la ragazza che avevo visto con me quella notte.
Con la ragazza.
Con la ragazza.
Con la ragazza.
Con la ragazza che avevo visto per me quella notte.
E vedendo tutto questo
diventai di tutti i colori
quasi un arcobaleno
"hei aspetta" dissi,
"hei aspetta" pensai.
Voglio venire anch'io.
Verrò anch'io nelle vostre camere.
Basta che voi non entriate
nei miei armadi,
i miei armadi.
Basta che voi non entriate nei miei armadi,
non vi avviciniate.
Ma loro uscirono
senza darmi un minuto di ascolto.
E l'ultima cena, l'ultima cena
era così vuota di gente
e io mi vergognavo come un matto.
Come un matto, come un matto.
...Finalmente!
Finalmente dissi di aver caldo
e aprii la finestra
e andai fuori in cerca di una pagina o di una moglie.
Di una pagina o di una moglie per scriverci sopra
questa faccenda.
Di mattina molto presto,
di mattina molto presto,
di mattina molto presto,
di mattina molto presto.
Lai la...
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