Strano questo tramonto ora a quarant'anni,
immerso nei miei sogni mentre il mio amore
per te striscia ovunque dentro il mio corpo.
Così negli occhi nello stomaco e nei piedi
su cui appoggio tutto me stesso.
Così fra le giunture delle mie ossa e cartilagini
che sono azzurre quando mi sveglio al mattino.
Così appena sotto la pelle,
quando diventa visibile ai miei occhi
che non versano una lacrima
da cinque mesi ormai.
Così in arterie e vene dove scorre
il mio sangue che è anche il tuo sangue.
Così fra i denti, sulla lingua e in gola,
tra le nuvole di hashish
che riempiono i polmoni
e sogno di noi due dieci anni fa, novembre,
tu sai dove.
Così più giù attraverso gli intestini
fino al buco del culo che tu conosci
e io conosco il tuo, con mani lingua e cazzo
fino ai tuoi intestini.
Così nei miei peli ovunque e nei capelli
che sono sempre più lunghi e sognano i tuoi.
Così sotto le unghie, sui nervi
e tra i fili elettrici del mio cervello.
Così nel naso e nelle orecchie che sono piene
di televisione e parole di morte.
Così in ogni muscolo del mio corpo
dalla testa ai piedi da pollice a pollice,
dalla schiena al mio ombelico che è tagliato
in un segno che era quello dei Provo.
Così intorno al mio cuore, nel mio respiro,
tra le costole del mio torace
e un giorno intorno al mio scheletro bianco
come il colore della nostra razza.
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